1922 nascita di una dittatura ciclo di incontri di lettura e di studio sulla genesi del fascismo in Italia e in Europa

May 18, 2022

Ghezzano (PI) - Biblioteca F. Serantini, sez. ANPI "G. Lombardi di Pietrasanta, Casa della donna di Pisa

8 marzo, 2022 - Conferenza

Donne antifasciste

DONNE ANTIFASCISTE

conferenza /dibattito ORE 17,00

intervengono
Martina GUERRINI (ricercatrice indipendente)


Marina PARDINI (vice presidente sez. ANPI G. Lombardi” di Pietrasanta)

Carla POCHINI (Casa della donna di Pisa)

moderatrice Renata QUARTUCCIO (docente)

INIZIATIVA PROMOSSA IN RICORDO DI MIRELLA SCRIBONI (1950-2017), INSEGNANTE, SCRITTRICE E MILITANTE DEI MOVIMENTI PACIFISTI E DELLE DONNE

L’incontro si terrà nel rispetto delle prescrizioni in vigore per il contenimento della pandemia Covid 19
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti (max 30 persone). Si consiglia la prenotazione associazione@bfs.it cell.: 3311179799
l’iniziativa sarà trasmessa in diretta sul canale youtube della biblioteca al link https://youtu.be/HDJOZ4S7fSs

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Secondo alcune stime le donne che hanno partecipato alla resistenza sono state settantamila, ma probabilmente sono molte di più. Tuttavia il loro ricordo è entrato solo recentemente nella storia ufficiale della Resistenza italiana. “Dopo a fine della guerra, direi a partire dal 1948, c’è stato una specie di silenzio generale sulla resistenza femminile”, afferma la storica Simona Lunadei, autrice di molti testi sull’argomento tra cui «Storia e memoria. Le lotte delle donne dalla liberazione agli anni 80». E spiega “Questo perché si cercò di normalizzare il ruolo delle donne, che proprio duante la guerra avevano sperimentato un’emancipazione di fatto dai ruoli tradizionali”. Tra le poche testimonianze il documentario sull’argomento di Liliana Cavani, «Le donne nella resistenza» del 1965, e il romanzo «L’Agnese va a morire» di Renata Viganò pubblicato nel 1949.


“A partire dagli anni sessanta, con le lotte per l’autodeterminazione femminile e i cambiamenti profondi in
corso nella società, si cominciò a rivendicare un ruolo per le donne che affondasse anche nella storia della Repubblica e nella Resistenza”.


Nella maggior parte dei casi le partigiane hanno fatto le staffette: portavano cibo, armi, riviste, materiali di propaganda. Rischiavano la vita, torture e violenze sessuali. Ma non erano armate, quindi non si potevano difendere. Molte donne inoltre hanno avuto ruoli di protezione dei partigiani: li nascondevano, li curavano, portavano loro i viveri nei ascondigli, si preoccupavano della loro sopravvivenza. Altre, in numero minore, hanno partecipato direttamente alla lotta armata.

Questo è il caso di Cristina Lenzini Ardimanni, nata a Pisa nel 1903, partigiana della formazione “Bandelloni” che operava in Versilia, uccisa dai nazi-fascisti l’8 agosto 1944 durante uno scontro a fuoco nelle vicinanze di Farnocchia frazione del comune di Stazzema (LU).


Promuovono:

Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea

Sez. ANPI “Gino Lombardi” di Pietrasanta

Associazione Casa della donna di Pisa

via Carducci, 13 – Ghezzano (San Giuliano Terme)


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