Comunicato del direttivo ANAI - Associazione nazionale archivistica italiana

February 11, 2023

Riportiamo il testo integrale del comunicato del direttivo ANAI-Associazione nazionale archivistica italiana:


A PROPOSITO DELL'ARCHIVIO STORICO DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA

Roma, 10 febbraio 2023

Come associazione che raccoglie archivisti professionisti, pubblici dipendenti o meno, ci sentiamo chiamati in causa dal recente intervento dell'on.le Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera dei deputati, a proposito dell'archivio storico della Federazione anarchica italiana. Siamo un'associazione la cui competenza nel settore è riconosciuta al punto da essere chiamati dal Ministero delle imprese e del made in Italy e dal Ministero della cultura ad attestare le competenze degli archivisti. Riteniamo, quindi, opportuno, sulla base della nostra esperienza lunga più di 70 anni, esprimere alcune precisazioni in merito. La dichiarazione di interesse storico particolarmente importante non è un premio e neppure un attestato di buona condotta: è il riconoscimento, da parte del Ministero della cultura, del fatto che i documenti di un determinato archivio, prescindendo totalmente dalla posizione che in essi viene espressa, sono utili per la ricerca storica e, più in generale, per la cultura del nostro Paese. Infatti, tale dichiarazione è stata emanata, quando ritenuta opportuna, per gli archivi di esponenti di ogni area politica, per gli archivi di scrittori e poeti, di imprese e istituti culturali, partiti, sindacati e via dicendo, alla luce di una valutazione culturale della loro utilità ai fini della ricerca storica.

A tal fine, accade che vengano emanate dichiarazioni relative ad archivi i cui documenti giungono ad anni relativamente recenti: così ad esempio per gli archivi del Movimento sociale italiano, del Partito della Rifondazione comunista, del Partito radicale, o per quello  di Pino Rauti, dei quali è stato riconosciuto l'interesse culturale particolarmente importante.

Solo la disponibilità e lo studio dei documenti consentono, infatti, di ricostruire periodi, anche oscuri, della storia.

La dichiarazione contiene, più che privilegi, obblighi, come quello di consentirne la consultazione e il divieto di smembrare l'archivio e di esportarlo, cosa, questa, che non dovrebbe essere indifferente a chi ha a cuore il patrimonio documentario nazionale e la promozione della ricerca storica.

Per quanto riguarda l'archivio del Circolo di studi sociali Errico Malatesta- Federazione anarchica italiana, la documentazione è stata dichiarata di interesse particolarmente importante dall'allora Ministero dei beni culturali con decreto n. 1 del 28 giugno 2010 emesso dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna. Nella dichiarazione (disponibile on line sul sito della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia Romagna) la consistenza è di circa 240 buste oltre a carte sciolte relative all'attività della Federazione (dal 1945 al 2010), a singole personalità (dal 1972), manifesti e locandine (dal 1905 al 2010), materiale relativo a circoli e federazioni locali (1920-2010). È disponibile inoltre una biblioteca con oltre 7000 monografie tra testi di propaganda politica, saggi storici e politici, romanzi e racconti legati al mondo anarchico e libertario, con le principali riviste anarchiche del secondo dopoguerra, numerosi periodici anteguerra e una notevole raccolta di fogli anarchici e libertari dell'Ottocento e primo Novecento. Da dicembre 2011 una parte consistente della biblioteca (circa 3500 titoli) è consultabile on line. Il Circolo conserva una raccolta di 30 bandiere storiche dal 1936 agli anni ‘70 una raccolta di film, filmati e documentari in cassetta e su dvd, registrazioni audio su cd, raccolte musicali. L' Archivio è aperto il sabato pomeriggio su appuntamento; è disponibile una sala di consultazione e un servizio di fotoriproduzione. Dell'utilità per la ricerca di tale documentazione testimonia la bibliografia annessa alla scheda informativa del Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche. In particolare, si veda per gli anni recenti che sembrano preoccupare l'on.le Mollicone,  Fondazione Lelio e Lisli Basso - ISSOCO, Guida alle fonti per la storia dei movimenti in Italia: 1966-1978, a cura di M. Grispigni - L. Musci, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2003, pp. 139-140 (Pubblicazioni Archivi di Stato, Strumenti CLXII), con versione on line, B. Tobagi, Gli anarchici negli anni '60 e '70, pubblicato nel portale Rete degli archivi per non dimenticare, della Direzione generale archivi, inaugurato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Alla luce di quanto esposto, ci sembra del tutto evidente che nessuna considerazione relativa all'attività politica contingente debba inficiare la valutazione esclusivamente culturale della documentazione di interesse storico, come pure non sia utile invocare ispezioni da parte del Ministero dell'interno  (non competente in materia di archivi storici dal 1975, se non per la eventuale riservatezza dei documenti) per archivi in cui si immaginano documenti "inneggianti all'omicidio o al terrorismo" che, nel caso di cui parliamo, sarebbero in gran parte relativi al secolo scorso.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE

http://www.anai.org/anai-cms/cms.view?munu_str=0&numDoc=1880

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