I corsi si tengono nella sede della Biblioteca Franco Serantini (via Carducci, 13 – loc. La Fontina, Ghezzano PI) dalle ore 18:00 alle ore 20:00
SONO APERTI A TUTTE/I E GRATUITI
Per iscriversi inviare una e-mail a: segreteria@bfs.it
OGNI MERCOLEDI – dal 24 settembre all’8 ottobre 2025, ore 18-20
A cura di Sergio Bontempelli e Stefano Gallo
Da molti anni ormai il dibattito pubblico è funestato da polemiche infuocate sulle politiche migratorie. Sulle scelte compiute dai governi intorno alle migrazioni si basano continui scontri e accuse incrociate tra i diversi schieramenti politici. In questo campo, tuttavia, forse anche più che in altri, l’impressione è che si polemizzi molto ma si conosca molto poco. Come funzionano i meccanismi di ingresso determinati dalle politiche migratorie? Decreti flussi, domande di asilo, ricongiungimenti familiari, permessi temporanei: quali sono i criteri che stabiliscono chi ha diritto a una permanenza regolare e chi no? Negli altri paesi quali sono le politiche adottate? Quando nascono e come sono state modificate nel corso del tempo? Il corso cercherà brevemente di affrontare questi nodi, con un approccio laboratoriale basato in prima battuta sull’analisi della normativa vigente, per decostruirla e analizzarla criticamente.
Sergio BONTEMPELLI si occupa di immigrazione da molti anni. Coordina, con la cooperativa Arca, gli sportelli comunali per migranti nell’area pistoiese, è membro di Adif (Associazione Diritti e Frontiere), presidente di Africa Insieme di Pisa e redattore del giornale online Corriere delle Migrazioni. Ha pubblicato, assieme a Giuseppe Faso, Accogliere rifugiati e richiedenti asilo: un manuale per gli operatori dell’accoglienza (Cesvot). Per i tipi della Helicon ha pubblicato Un rifugio precario: breve storia del diritto di asilo in Europa (2018).
Stefano GALLO è direttore scientifico della Biblioteca Franco Serantini e primo ricercatore presso l’Istituto di Studi sul Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si occupa di storia sociale dell’Italia contemporanea, i principali campi di ricerca sono la storia delle migrazioni e la storia del lavoro. I suoi ultimi libri sono Primo Maggio (il Mulino 2025), La Resistenza nel Volterrano (1943-1944) (BFS, 2024) e Storia del lavoro nell’Italia contemporanea (il Mulino 2023, con Fabrizio Loreto).
OGNI MARTEDI – dal 14 ottobre all’11 novembre 2025, ore 18-20
A cura di Franco Bertolucci e Elena Franchini
Il corso intende fornire un’introduzione al trattamento catalografico e archivistico dei documenti conservati nella nostra biblioteca ed è indirizzato principalmente ai nostri volontari e a chi ha interesse a collaborare in futuro con noi, sempre in forma volontaria. Verranno descritti i principali standard catalografici, i principali cataloghi nazionali e internazionali, le norme archivistiche e gli strumenti adottati dalla BFS (software gestionali). Verranno presi in esame le principali tipologie di materiale presenti in biblioteca: libri, riviste, documenti d’archivio, sia in formato cartaceo che digitale.
Franco BERTOLUCCI, presidente della BFS, tra i soci fondatori della Biblioteca Franco Serantini, svolge varie attività di editore, libero ricercatore, bibliotecario e archivista.
Elena FRANCHINI, vicepresidente della BFS, lavora come bibliotecaria presso l’Università di Pisa e presta servizio come volontaria presso la Biblioteca Franco Serantini.
OGNI MARTEDI – dal 25 novembre al 16 dicembre 2025, ore 18-20
A cura di Lello Cioffi
Ci piace guardare Netflix in 4K, giocare alla Play, fare selfie con la fotocamera ultra-wide, o guidare un’auto elettrica super silenziosa? Allora possiamo ringraziare le terre rare per tutto questo e molto di più. Sono gli ingredienti segreti nascosti dentro ogni gadget cool del XXI secolo. Su cinque dollari generati dall’economia statunitense, quattro provengono dal settore dei servizi, mentre una frazione più piccola è divisa tra energia, attività mineraria e industria manifatturiera. Per quanto ci raccontino che viviamo in un mondo sempre più dematerializzato in cui il valore risiede in cose intangibili – applicazioni, reti e servizi online –, il mondo fisico continua a costituire l’impalcatura di tutto. Attraverso un confronto tra l’importanza delle terre rare nel XXI secolo e quella di altrettante “terre rare” che hanno contribuito allo sviluppo tecnologico dell’umanità saranno descritti i principali materiali che hanno cambiato e stanno cambiando il mondo.
Raffaele (Lello) CIOFFI è stato professore ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali dell’Università di Napoli “Parthenope”, dove ha diretto il Dipartimento di Ingegneria e il MAterials Science and Engineering Research Group (MASERG). Attualmente è senior researcher presso il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (INSTM-Firenze) e Associato, con qualifica di ricercatore emerito, presso l’Istituto per le Tecnologie delle Costruzioni (ITC-CNR-San Giuliano Milanese). Ha concentrato la massima parte della sua attività di studio sulla progettazione, caratterizzazione e certificazione di materiali innovativi ecosostenibili, svolgendo, inoltre, un’intensa attività didattica e divulgativa.
OGNI MARTEDI – dal 13 gennaio al 10 febbraio 2026, ore 18-20
A cura di Giorgio Gallo
La realtà in cui viviamo può essere rappresentata come un sistema complesso, caratterizzato da diverse componenti che interagiscono fra loro, un sistema in cui il tutto è molto più della somma delle parti, e che pertanto non possiamo conoscere analizzando separatamente le diverse componenti. Un sistema, inoltre, in cui non è immediato capire gli effetti nel medio e lungo termine dei nostri interventi. La mancanza di visione sistemica porta a quella che qualcuno ha chiamato “la cultura del presente”, una cultura che ci porta ad analizzare un particolare evento/fatto per quello che è, in un particolare momento e in un particolare luogo/contesto: non facciamo lo sforzo di cogliere le sue radici, che possono essere molto lontane nel tempo e nello spazio, né di comprendere/anticipare le sue possibili conseguenze, che spesso si verificano su componenti del sistema anche molto lontane da quella in cui l’evento si è verificato. I due principali conflitti, in qualche modo a noi oggi molto vicini, cui assistiamo oggi, ci forniscono interessanti esempi di questa cultura del presente. Il corso mira a presentare i principi e i concetti fondamentali del pensiero sistemico, e a fornire gli strumenti per riconoscere e analizzare le interrelazioni in sistemi complessi. Si cercherà, con un approccio partecipato e interattivo, di applicare gli strumenti e i metodi del pensiero sistemico a problemi concreti del mondo reale, a diversi livelli, dal “micro” al “macro”, con l’obiettivo di suggerire idee e soluzioni innovative.
Giorgio GALLO si occupa da sempre di ricerca e didattica. A Pisa è stato direttore del Dipartimento di Informatica e presidente del Corso di Laurea in Scienze per la Pace. Ha studiato modelli matematici per le decisioni e di teoria dei sistemi, con applicazioni ai trasporti, all’ambiente e, più recentemente, alla pace e all’analisi dei conflitti.
OGNI MARTEDI – dal 27 febbraio al 24 marzo 2026, ore 18-20
A cura di Steve Shore
Nel XVII secolo, la definizione di “normale” e di “anormale” è stata alla base dell’empirismo all’origine del cosiddetto “metodo scientifico”. Il corso esaminerà le radici storiche della scienza e tratterà in dettaglio alcuni esempi specifici relativi al paranormale, tra cui gli UFO (visite aliene, chariots of the gods, piramidi e ancient astronauts), il creazionismo (scientific creationism, intelligent design, flood geology), la percezione extrasensoriale (ESP, déja vu, telepathy), le esperienze di pre-morte, i fantasmi e i poltergeist. Lo scopo non sarà tanto un “debunking” quanto uno sviluppo del senso critico rispetto al discorso scientifico.
Steven Neil SHORE è stato Professore ordinario di astrofisica presso l’Università di Pisa, dove attualmente è docente. È redattore della rivista «Astronomy & Astrophysics», fa parte del comitato di coordinamento scientifico della International Astronomical Union ed è editor-in-chief in astrofisica per Springer-Velag. Ha partecipato al gruppo di ricerca del telescopio spaziale Hubble e ha insegnato in varie università negli Stati Uniti. È stato visiting professor presso Univerzita Karlova (Praga), UNAM (Mexico City), École normale supérieure (Parigi), UPC (Barcelona).
OGNI MARTEDI – dal 31 marzo al 28 aprile 2026, ore 18-20
A cura di Bruno Mazzara, Maria Grazia Petronio, Luigi Piccioni e Greenpeace
Il rapido innalzamento della temperatura media del pianeta anche oltre i limiti previsti dalle previsioni più pessimistiche, con i conseguenti eventi estremi (incendi, alluvioni, siccità, ondate di calore… ) che hanno messo in ginocchio intere comunità, ci mette di fronte ad una responsabilità epocale. Da molti partecipanti ai precedenti corsi UA è emersa la richiesta di passare dal piano teorico della conoscenza dei fenomeni a quello pratico delle indicazioni e dello scambio di esperienze per poter fare da “driver” ad un cambiamento reale, diffuso, dal basso e non rassegnarsi a quello che appare un inevitabile epilogo: distruggere in maniera irreversibile l’ambiente e porre fine all’esperienza della vita che, per quanto ne sappiamo, potrebbe rappresentare un caso unico nell’universo. Per questo abbiamo pensato ad un nuovo corso che fornisca gli strumenti per realizzare delle esperienze concrete personali e collettive, dalle quali partire per innescare quel cambiamento che riteniamo necessario e che non riusciamo a intravedere né a livello nazionale né internazionale. Un corso quindi che, pur mettendo a disposizione strumenti e informazioni utili, prevede la partecipazione attiva di tutte/i e lo scambio delle conoscenze e delle buone pratiche. Temi proposti: Comunità Energetiche Rinnovabili (cosa sono, come si costituiscono, quali possibilità concrete di realizzarle in città); Finanza etica, contratti etici (luce, gas…), quali sono, come attivarli; Riduzione inquinamento chimico indoor: scambio di buone pratiche; Acquisti a domicilio impatto ambientale, il caso dei vestiti: buone pratiche di scambio e riutilizzo; Presentazione delle realtà territoriali per il risparmio e la sostenibilità (GAS, officine riciclo, pannolinoteca, stoviglioteca, riparazioni etc.)
OGNI MARTEDI – dal 4 maggio all’11 maggio 2026, ore 18-20
A cura di Mariarosaria Vergara
L’impronta idrica è un indicatore che misura la quantità di acqua dolce consumata dalla popolazione umana per qualsiasi processo, bene o servizio. Si può anche definirla l’acqua dolce “nascosta” (incorporata o esaurita, quindi resa invisibile) in tutto ciò che consumiamo. Per il calcolo dell’impronta idrica occorre distinguere l’utilizzo di diversi tipi di acque e definirne il consumatore (es. individui o gruppi) o il produttore (es. enti pubblici o aziende) coinvolto. La misurazione dell’impatto antropico sulla risorsa idrica fornisce un parametro utile per prendere coscienza dell’acqua necessaria per qualsiasi scelta di consumo o di stile di vita facciamo quotidianamente.
Il secondo incontro servirà per approfondire qualche eventuale aspetto richiesto dai partecipanti e per una discussione aperta sul tema, al fine di evitare sprechi di acqua dolce, risorsa preziosa quanto limitata.
Mariarosaria VERGARA è stata docente di Fisiologia vegetale, Resistenza delle piante alle malattie, Risorse naturali: acqua, suolo e aria (Scienze per la Pace) all’Università di Pisa e ricercatrice della Scuola Normale Superiore su temi di Fisiologia e Patologia vegetale, di Biologia molecolare applicata alla lotta biologica.